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Immagine del redattoreRachele

Dell'acquistare copie multiple dello stesso romanzo



Che significato può avere riacquistare un romanzo in edizione diversa? Me lo sono dovuta chiedere quando cercando nelle librerie di casa i testi di Italo Calvino per il Laboratorio su forum “100 anni di Italo Calvino” (se vuoi informazioni scrivimi!) mi sono resa conto di avere tre edizioni di Il castello dei destini incrociati.

Pensando che possa capitare anche ad altre persone, provo a condividere alcune riflessioni.


Ammetto che talvolta mi succede di riacquistare un libro perché non ricordo di averlo: complici qualche falso ricordo (“mi pareva di averlo preso in biblioteca!”), qualche sparizione (“sono sicura di averlo messo qui ma non c’è”, succede quando hai più librerie dislocate in luoghi diversi), qualche ebook mai stato tale (“mi pareva di averlo letto sul kindle!”) mi è capitato di acquistare più copie dello stesso volume. Indimenticabili dimostrazioni sono state le mie 4 (o forse erano 5?) copie di Riparare i viventi di Maylis De Kerangal.


Non mi è mai capitato di aver dimenticato di aver letto un libro, quindi le copie doppie sono concentrate nei casi appena elencati (li chiamerei fraintendimenti) oppure sono dovute a quelle occasioni in cui acquisto un libro ma non lo leggo subito perché ne sto leggendo altri (chi non ha pile e pile di libri ancora da leggere? Sarai mica una di quelle persone che acquistano solo i libri che leggono subito?) e nel frattempo mi rimane in lista e lo ricompro. Questo perché memorizzo i libri letti, non quelli acquistati.


Ma il caso che riguarda Calvino non appartiene nemmeno a questa categoria. Quando ho acquistato la seconda copia di Il castello dei destini incrociati sapevo di averne già una in libreria.


Possedevo una edizione Oscar Mondadori acquistata nel 2000, anno in cui la passione per i Tarocchi si era riaccesa in maniera forte e cercando testi a tema mi aveva incuriosito il collegamento tra un autore che mi riportava agli anni del liceo e lo strumento esoterico.

Avevo divorato il libricino ma non era ancora il suo tempo, che invece era maturo qualche anno dopo quando, cedendo ad una passione tutta bibliofila, avevo acquistato una copia della prima edizione Einaudi del 1973. Mi capita, quando un libro mi interessa, di cercarne la prima edizione. Che sia per uno strisciante collezionismo? Che sia, come qualcuno sostiene, un volersi aggiudicare una sorta di “trofeo”? Mi piace vedere come un romanzo si è presentato al mondo, quale fosse il suo primo abito ufficiale. E se il romanzo mi appassiona davvero, divento curiosa delle sue trasformazioni editoriali, vado a cercare i modi in cui è stato riproposto.


Con Il castello dei destini incrociati mi sarei forse fermata alla seconda edizione, non fosse che trovandomi in visita al Labirinto della Masone a Fontanellato, qualche anno fa, mi è capitata tra le mani l’edizione Franco Maria Ricci. E qui siamo proprio nel terreno della bibliofilia più acuta: la scelta del formato, il cofanetto che contiene il volume, le immagini grandi e a colori, la carta di cui viene descritto origine e grammatura…basterebbero questi dettagli a rendere attrattivo il volume, ma qui anche la storia editoriale appassiona perché la prima commissione di stesura del testo costruito sul mazzo di Tarocchi Visconti fu proprio per questa edizione per volere dell’editore stesso nel 1969. Resistere era a quel punto impossibile e non trovandosi più copia della limitata tiratura del volume, ho iniziato, come del resto avevo già fatto per la prima edizione Einaudi, a frugare nelle vendite dell’usato e nelle librerie antiquarie fino ad accaparrarmi la copia 732 di 1000.


Non credo di acquistare ulteriori edizioni di quest’opera, anche se il centenario della nascita di Italo Calvino che ricorre nel 2023 potrebbe portare sul mercato sorprese bellissime (un poco in realtà me lo auguro) e magari farmi ricredere.


Quindi alla passione per la storia narrata nel mio caso si aggiunge talvolta quella per l’oggetto libro e la voglia di ricostruire la vicenda editoriale.


E a te succede mai di ricomprare un libro che già possiedi in una edizione diversa? Nel caso dei romanzi del ciclo di Harry Potter, ad esempio, la diversa copertina ha fatto duplicare l’acquisto a molti appassionati….


Raccontami nei commenti se anche tu acquisti più edizioni di un romanzo (e di quali in particolare!) o se invece ritieni che basti entrare in possesso della storia, qualunque sia la sua forma, sono curiosa!


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