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Letture da spiaggia

E la recensione di un romanzo perfetto per le vacanze


Immersioni letterarie




«Solo quando sono vicino all’acqua del mare riesco a respirare bene, per non parlare della mia capacità di pensare»

Thomas Bernard


Agosto sta finendo, ma al rientro in città ha continuato a girarmi in testa una riflessione sulla lettura in spiaggia.

Nella mia infanzia trascorrevo le estati in una cittadina di mare nella casa dei nonni paterni, in cui mia nonna custodia gelosamente i suoi volumi della selezione del Reader's Digest insieme a molti romanzi che venivano prestati da amici e parenti e nel passare di mano in mano finivano per costruire una sorta di fondo di emergenza per chiunque corresse il rischio di andare in spiaggia senza niente da leggere.

Io non perdevo occasione, in quegli anni, per allungare il tragitto casa/ombrellone cercando di infilarci soste per me necessarie all’edicola e in libreria.

Sono passati quarant’anni ma ancora oggi andare al mare per me significa avere nella borsa la Settimana enigmistica e almeno un romanzo.

Che libro portare in spiaggia per trarne compagnia e godimento?

Scegliere il libro giusto è importante, ecco alcuni consigli tratti dalla mia esperienza di lettura in spiaggia:


  • Il tuo libro probabilmente si rovinerà, quindi compra appositamente i libri da leggere in spiaggia: edizioni economiche, che si possano tenere bene in mano (io adoro le edizioni dette «floppy paperbacks» che si piegano benissimo). Sono benvenuti i libri usati.


  • Avrai molto tempo a disposizione e forse farai sessioni di lettura brevi, magari per cambiare posizione, metterti all’ombra, darti la protezione solare, fare un bagno o due chiacchiere. Quindi sarà meglio optare per romanzi che non richiedano una concentrazione troppo prolungata: sono benvenuti quelli con i capitoli brevi, le letture pensate per lettori meno concentrati, dove è facile riprendere il filo del discorso quando riapriamo le pagine.


  • Difficilmente ci sarà silenzio intorno a te, quindi serve una storia che catturi l’attenzione e che, eventualmente interrotta da un telefonino che suona, dal vicino di ombrellone che urla, da una canzone a volume troppo alto, non ti faccia sentire che il momento perfetto è stato rovinato.


  • Se quello che cerchi è intrattenimento punta su storie emotivamente attivanti, romanzi avvincenti capaci di catturare completamente la tua attenzione. La letteratura di genere è solitamente perfetta (non è un caso se in spiaggia vediamo tantissimi gialli/thriller ma anche romanzi rosa). Il mio consiglio è di portare in spiaggia più di un libro, sia per poter scegliere che per non rimanere senza niente da leggere.


  • Potrebbe essere interessante portare anche una storia illustrata: esistono graphic novel bellissime che consentono anche di tornare un po’ bambini (a me riportano agli anni in cui in spiaggia leggevo Topolino). E talvolta scelgo proprio un racconto per ragazzi o una storia ya per la stessa ragione.


  • Non dimenticare la matita: anche la lettura più “leggera” potrebbe celare frasi degne di essere annotate per essere poi riportare nel tuo reading journal come spunti di riflessione.


  • Scegli la tua lettura senza la paura del giudizio altrui: leggere è un atto di libertà (e se proprio non vuoi far vedere cosa leggi dotati di una sovra-copertina colorata).


Quest’anno in spiaggia ho letto alcuni romanzi, ma ho deciso di parlarti di quello che ho trovato più adatto al momento, ovvero La compagnia degli enigmisti di Samuel Burr edito da Longanesi.


Non lo avevo notato in libreria, ma per fortuna ho una rete di persone speciali che leggono tantissimo e di cui sbircio le scelte di lettura. Questo romanzo era nelle mani della mia amica Sara che mi ha invogliato mostrandone alcune pagine e dicendo che conteneva “cruciverba” e “labirinti”. Potevo non portarlo in spiaggia con me?


Il volume è il perfetto connubio tra storia di formazione, giallo e sfida per enigmi. Si tratta di una sorta di caccia al tesoro il cui premio, per il personaggio che la porta avanti, è conoscere le proprie origini.

La cornice è quella di una compagnia di enigmisti, come dice il titolo, che si trova a condividere una porzione della propria vita. I personaggi sono ben costruiti e nella magione del Bedfordshire in cui convivono li vediamo trascorrere la loro esistenza creando e risolvendo rompicapi di ogni genere. Ma per ognuno di loro esiste un motivo diverso alla base della scelta di entrare nella compagnia e noi leggendo possiamo interrogarci sulle nostre motivazioni alla socialità. Nella magione vive anche Clayton, molto più giovane di tutti gli altri, che non conosce il suo passato perché è stato abbandonato sulla porta della villa. La storia alternerà il racconto della costruzione della Compagnia con le vicende di Clayton che si trova a portare avanti una sorta di caccia al tesoro per ricostruire il suo passato.

Mentre leggiamo partecipiamo a questa caccia, risolvendo enigmi, compilando cruciverba e tracciando vie di uscita da labirinti.


Per me è stata una lettura avvincente, mi sono divertita e alla fine ho trovato anche molti spunti di riflessione: che cosa significa casa, come si possa allargare il concetto di famiglia, quanto sia importante conoscere la propria storia per diventare pienamente noi stessi, come l’accettare una sfida ed uscire dalla zona di comfort possa cambiare la nostra visione su noi stessi e sul mondo.

«Se i labirinti mi hanno insegnato qualcosa, Pipster, è che nella vita spesso c'è più di una strada per arrivare alla meta finale»

Samuel Burr






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