Rachele Bindi
La formazione degli adulti
La formazione degli adulti (andragogia) ha come obiettivo la progressiva acquisizione di autonomia da parte degli individui, sia per svolgere i ruoli propri delle diverse fasi della vita (bisogno di imparare), sia per imparare ad imparare (self directed learning).
Affinché si possa sviluppare apprendimento in età adulta è necessaria una duplice conoscenza: quella delle caratteristiche degli adulti come soggetti e quella dei comportamenti che devono o possono essere attivati per promuovere e conseguire il risultato dell’apprendimento.
Viste le specifiche degli individui adulti, il modello formativo è un modello di processo, diverso dai modelli di tipo contenutistico impiegato nell’educazione e nell’insegnamento scolastico.
"La differenza non è che uno si occupa dei contenuti e l’altro no; la differenza è che il modello contenutistico si occupa di trasmettere informazioni e abilità, mentre il modello di processo si occupa di fornire procedure e risorse per aiutare i discenti ad acquisire informazioni e abilità"
(M. Knowles, Quando l'adulto impara, Franco Angeli, Milano, 1996)
Nel modello andragogico è centrale il richiamo alla responsabilità del discente e alla condivisione del progetto (contratto di apprendimento).
Gli elementi fondamentali di questo modello sono:
- Assicurare un clima favorevole all’apprendimento.
- Creare un meccanismo per la progettazione comune (gli adulti si sentono impegnati in una attività in diretta proporzione alla loro partecipazione o influenza sulla sua progettazione e sul processo decisionale che la riguarda).
- Diagnosticare le esigenze formative elaborando un modello del comportamento, della performance o delle competenze desiderate (il bisogno di apprendimento può essere definito come la discrepanza o il divario esistente tra le competenze definite nel modello e il loro livello di sviluppo attuale nei discenti. Secondo l'andragogia, l'elemento critico nella valutazione di questi divari è la percezione che gli stessi discenti hanno della discrepanza tra la situazione attuale e quella che vogliono (ed hanno bisogno di) raggiungere. Il passo conclusivo è quindi la formulazione degli obiettivi scelti dal discente stesso in quanto rispondenti ai bisogni formativi auto-diagnosticati).
- Progettare un modello di esperienze di apprendimento (dall’aula formale, a quella esperienziale, a momenti di autoapprendimento).
- Gestire il programma (il formatore non è colui che impartisce delle conoscenze ma è il "facilitatore del processo di apprendimento". Egli diviene un organizzatore di risorse al servizio del discente).
- Valutare l’efficacia della formazione in un'ottica di miglioramento continuo.